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TURBOLENZE NEL MONDO BANCARIO STATUNITENSE MA IN EUROPA ESISTE LO SCUDO DI ACCORDI BASILEA 3

Sono giornate di fermento nel panorama bancario mondiale: il 10 marzo 2023 le autorità californiane hanno dichiarato il fallimento della Silicon Valley Bank, sedicesima banca americana per dimensione e punto di riferimento per l’industria High Tech USA, seminando il panico sui mercati finanziari di tutto il mondo. Le ragioni del dissesto sono da rinvenire principalmente in una crisi di liquidità dovuta ad una mala gestio degli ingenti depositi raccolti durante l’emergenza pandemica.
Al di là delle ragioni strettamente tecniche, il crack di SVB ha dato modo di evidenziare l’inadeguatezza dei controlli sulla governance bancaria da parte degli USA rispetto al sistema europeo, dove difficilmente avrebbe potuto verificarsi un simile crollo grazie alla stringente regolamentazione a cui sono soggetti gli istituti bancari.
La Commissione Europea ha recepito pienamente le regole di liquidità delineate dagli accordi di Basilea 3 in seno al Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria. Tali disposizioni hanno imposto agli istituti di credito l’adozione di un sistema di governance adeguato alla gestione del rischio di liquidità e rispetto di vincoli di liquidità minima. Tra questi si annoverano gli indici LCR (Liquidity Coverage Ratio) e NSFR (Net Stable Funding Ratio) che garantiscono sia un cuscinetto di attività ad alta liquidità per fronteggiare periodi di stress finanziario di 30 giorni, sia la capacità della banca di resistere a eventuali crisi in un orizzonte temporale di 12 mesi. Tali soglie, a differenza degli USA, sono applicate indistintamente a tutto il panorama bancario sotto la vigilanza della BCE e delle Autorità di regolamentazione.
Al contrario, secondo la regolamentazione americana i vincoli di liquidità si applicano unicamente agli istituti aventi certi requisiti dimensionali, tra i quali non vi rientrava la Silicon Valley Bank, consentendole così l’assunzione di rischi di liquidità molto maggiori.
A fronte di gravosi obblighi di governance e di un perimetro d’azione più stringente per gli istituti bancari, il modello europeo sembra dunque essere al riparo da simili minacce.

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