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ARTIFICIAL INTELLIGENCE ACT: RAGGIUNTO L’ACCORDO PER LA REGOLAMENTAZIONE DELL’USO DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE IN EUROPA

🔷 Il Parlamento e il Consiglio europeo hanno raggiunto una prima intesa sulla proposta relativa alla regolamentazione dell’uso dei sistemi di Intelligenza Artificiale. L’Unione Europea, dopo la Cina, sarà quindi il primo paese a dotarsi di un quadro normativo in materia.

🔵 A seguito dell’accordo politico, la palla passa quindi ai tecnici per la stesura del testo definitivo, il quale potrebbe vedere la luce verso metà 2024.

🔷 L’Artificial Intelligence Act mira a coniugare l’esigenza che i sistemi di IA immessi sul mercato siano in grado di garantire i diritti fondamentali e i valori dell’UE, con l’obiettivo di stimolare gli investimenti e, dunque, ritagliare all’Europa un ruolo di leader del settore.

🔵 La base sembra essere sempre quella di un 𝙧𝙞𝙨𝙠-𝙗𝙖𝙨𝙚𝙙 𝙖𝙥𝙥𝙧𝙤𝙖𝙘𝙝, ovvero una tutela ex ante che si concretizza in processi di misurazione del livello di rischio che i sistemi AI possono presentare rispetto ai diritti fondamentali dell’uomo. Tanto maggiore è il rischio, quanto più stringenti sono le regole.

🔷 In una nota del Parlamento europeo si legge che “𝑝𝑒𝑟 𝑖 𝑠𝑖𝑠𝑡𝑒𝑚𝑖 𝑑𝑖 𝐼𝐴 𝑐𝑙𝑎𝑠𝑠𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑎𝑑 𝑎𝑙𝑡𝑜 𝑟𝑖𝑠𝑐ℎ𝑖𝑜 (𝑎 𝑐𝑎𝑢𝑠𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑝𝑜𝑡𝑒𝑛𝑧𝑖𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑎𝑛𝑛𝑜 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑎𝑙𝑢𝑡𝑒, 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑒𝑧𝑧𝑎, 𝑎𝑖 𝑑𝑖𝑟𝑖𝑡𝑡𝑖 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑖, 𝑎𝑙𝑙’𝑎𝑚𝑏𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒, 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑑𝑒𝑚𝑜𝑐𝑟𝑎𝑧𝑖𝑎 𝑒 𝑎𝑙𝑙𝑜 𝑆𝑡𝑎𝑡𝑜 𝑑𝑖 𝑑𝑖𝑟𝑖𝑡𝑡𝑜), 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑠𝑡𝑎𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑛𝑐𝑜𝑟𝑑𝑎𝑡𝑖 𝑜𝑏𝑏𝑙𝑖𝑔ℎ𝑖 𝑐ℎ𝑖𝑎𝑟𝑖”. In particolare, tra i requisiti è stata inserita “𝑢𝑛𝑎 𝑣𝑎𝑙𝑢𝑡𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑’𝑖𝑚𝑝𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑜𝑏𝑏𝑙𝑖𝑔𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑠𝑢𝑖 𝑑𝑖𝑟𝑖𝑡𝑡𝑖 𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑎𝑙𝑖, 𝑎𝑝𝑝𝑙𝑖𝑐𝑎𝑏𝑖𝑙𝑒 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑎𝑖 𝑠𝑒𝑡𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑎𝑠𝑠𝑖𝑐𝑢𝑟𝑎𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑒 𝑏𝑎𝑛𝑐𝑎𝑟𝑖𝑜”.

🔵 Importanti novità anche in tema di sistemi di identificazione biometrica (RBI) in spazi accessibili al pubblico, il cui utilizzo sarà limitato a specifici reati, previa autorizzazione dell’autorità giudiziaria.

🔷 In caso di violazione del Regolamento, sono previste sanzioni pecuniarie fissate in percentuale del fatturato annuo globale nell’esercizio finanziario precedente o, se superiore, per un importo fisso. Precisamente, 35 milioni di Euro o il 7% per le violazioni relative ad applicazioni di IA vietate, 15 milioni di Euro o il 3% per violazioni degli obblighi del regolamento sull’IA e 7,5 milioni di Euro o l’1,5% per la fornitura di informazioni inesatte. D’altra parte, sono anche previsti massimali più proporzionati per le sanzioni amministrative pecuniarie per le PMI e le start-up.

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